ISSN 2785-552X

Una interessante pronuncia in tema di condizioni generali di contratto, diritti di privativa sui ritrovati vegetali e concetto di ordine pubblico

Redazione 13 Maggio 2024

Cass., sez. I, 9 aprile 2024, n. 9429, sent., pres. Genovese – est. Campese

La controversia vede coinvolte una società multinazionale statunitense e una impresa individuale situata in Italia. La prima è titolare di un brevetto europeo su una varietà vegetale, produttiva di uva rossa da tavola senza semi, venduta sotto il marchio registrato dalla stessa società. Per una maggiore diffusione, essa aveva concluso con l’imprenditore italiano un contratto in forza del quale, con la corresponsione di un compenso fisso, questi aveva ottenuto la concessione in licenza di uso del brevetto e si era impegnato a coltivare le piante; tuttavia, erano imposti alcuni limiti alla sua iniziativa, a tutela dei diritti di proprietà intellettuale. In particolare, la vendita dei frutti avrebbe dovuto avere luogo per mezzo dei soli distributori autorizzati dalla società statunitense, con l’operare in difetto di una clausola risolutiva espressa. Non appena questo impegno fu disatteso, la società statunitense instaurò un procedimento arbitrale, a seguito del quale è stato accertato l’inadempimento. Il lodo è stato impugnato davanti alla Corte di appello, la quale ha confermato la decisione.