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ISSN 2785-552X

Il Codice etico di PACTUM si conforma alle vigenti linee-guida delineate dal “Committee on Publication Ethics” (COPE) per un approccio etico alla pubblicazione di opere scientifiche. Tutte le parti coinvolte – Editore, Autori, Revisori, ed organi della Rivista – conoscono e condividono i seguenti principi etici.

 

  1. Doveri dell’Editore

L’Editore fornisce alla Rivista risorse adeguate, così da svolgere il proprio ruolo in modo professionale e accrescere la qualità del periodico.

L’Editore si preoccupa di perfezionare con il proprietario e gli organi della Rivista un contratto in linea con il Codice di condotta per editori di riviste scientifiche messo a punto da COPE.

Il rapporto tra tutte le parti coinvolte deve basarsi saldamente sul principio di indipendenza editoriale.

 

  1. Doveri della Direzione e del Comitato Editoriale

La Direzione è responsabile della decisione di pubblicare o meno gli articoli proposti alla Rivista.

Nelle sue decisioni, la Direzione è tenuta a rispettare le strategie e l’impostazione editoriale della Rivista. È inoltre vincolata dalle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio. Essa esercita altresì la funzione di supervisione del rispetto delle regole etiche di seguito precisate, ricevendo eventuali segnalazioni, anche esterne, e provvedendo di conseguenza.

I Direttori decidono esclusivamente in base al valore scientifico, alla rilevanza e all’originalità del contenuto dell’articolo senza discriminazioni di sesso, razza, genere, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento sessuale, identità di genere, età e orientamento politico degli autori.

Il Comitato Editoriale coadiuva la Direzione nelle proprie decisioni e coordina le attività funzionali allo svolgimento del procedimento di revisione e successiva pubblicazione.

Il Comitato Scientifico non è coinvolto nelle procedure di selezione e pubblicazione dei contributi.

I Direttori e il Comitato Editoriale si impegnano a non rivelare informazioni sugli articoli proposti per la pubblicazione a persone diverse dall’Autore, dai Revisori e dall’Editore, e si impegnano a non usare per ricerche proprie i contenuti degli articoli non pubblicati senza l’espresso consenso scritto dell’Autore.

 

  1. Doveri degli Autori degli articoli inviati alla Rivista

I testi proposti non devono essere stati pubblicati come materiale protetto da copyright in altre riviste. I testi in fase di revisione dalla rivista non devono essere sottoposti ad altre riviste ai fini di pubblicazione. Sono accettati contributi nelle seguenti lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo e tedesco (nonché altre, previo parere favorevole dei Direttori).

L’Autore è tenuto altresì a citare adeguatamente i testi utilizzati seguendo le regole editoriali indicate per la pubblicazione sulla Rivista, avendo cura che il lavoro e/o le parole di altri autori siano adeguatamente parafrasate o citate letteralmente con opportuna evidenza delle fonti.

La paternità dell’opera deve risultare con chiarezza: devono apparire come coautori tutti coloro che abbiano dato un contributo significativo alla realizzazione dell’articolo. Deve anche essere esplicitamente riconosciuto il contributo dato da altre persone in modo significativo ad alcune fasi della ricerca. Nel caso di contributi a più mani, deve risultare correttamente con chiarezza la quota-parte di ogni Autore.

I Direttori e il Comitato Editoriale potranno chiedere agli Autori le correzioni e le integrazioni ritenute opportune, anche a seguito della valutazione anonima dei Revisori. Gli Autori possono esprimere in proposito le loro osservazioni o obiezioni, su cui deciderà poi la Direzione.

La Direzione, il Comitato Editoriale e l’Editore si riservano di procedere a modifiche meramente editoriali dopo la prima correzione delle bozze, per l’omogeneità di pubblicazione della Rivista.

Tutti gli Autori sono tenuti a dichiarare esplicitamente che non sussistono conflitti di interessi che potrebbero aver condizionato i risultati conseguiti, le tesi sostenute o le interpretazioni proposte. L’Autore deve inoltre indicare gli eventuali finanziatori della ricerca o del progetto da cui deriva l’articolo.

Eventuali segnalazioni esterne di violazioni di proprietà intellettuale e di ogni altra pratica contraria all’integrità scientifica, nonché di conflitti di interesse non dichiarati dall’Autore verranno tenute in seria considerazione dagli organi della Rivista, che informeranno tempestivamente l’Autore e l’Editore, allo scopo di adottare i provvedimenti necessari a chiarire la questione ed eventualmente a rimediare alla lesione (ad es., con il ritiro dell’articolo o la pubblicazione di una integrazione).

Se un Autore individua in un suo articolo un errore o un’inesattezza rilevante, deve informare con tempestività la Rivista e fornire tutte le indicazioni necessarie per segnalare in calce o in appendice dell’articolo le doverose modifiche. Egli deve inoltre provvedere alla correzione del manoscritto collaborando attivamente con il team editoriale. Le correzioni di un articolo già pubblicato, compresi, dove necessari, la sua ritrattazione o il suo ritiro, sono all’occorrenza oggetto, a loro volta, di pubblicazione.

Inviando un testo, l’autore/gli autori concordano sul fatto che, se il testo è accettato per la pubblicazione, tutti i diritti di sfruttamento economico, senza limiti di spazio e con tutte le modalità e le tecnologie attualmente esistenti e/o in futuro sviluppate, saranno trasferiti all’Editore della Rivista. I titoli dei contributi (indice dei fascicoli), con il riferimento all’autore/agli autori, e i relativi abstract in italiano e in inglese sono accessibili alla pagina web della rivista.

Fermo il rispetto delle istituite procedure selettive e di revisione fra pari, la pubblicazione dei contributi non comporta alcun costo, comunque denominato, a carico degli Autori.

 

  1. Dibattito successivo alla pubblicazione

Qualora un contributo pubblicato su Pactum susciti un successivo dibattito scientifico, la Rivista ospita i commenti degli Autori che animano quest’ultimo, concedendo spazio anche ad eventuali repliche dell’Autore del primo contributo.

 

  1. Procedimento di revisione

La revisione paritaria avviene in modalità double blind sulla base di una scheda articolata per criteri qualitativi e giudizi, con uno spazio dedicato a suggerimenti vincolanti o non.

Il contributo deve essere valutato positivamente da almeno un Revisore. Ove occorra, i Direttori possono decidere di sottoporre il contributo a una seconda valutazione.

In caso di giudizio condizionato, che subordini la pubblicazione del contributo valutato a modifiche o integrazioni indicate dal Revisore, l’autore è tenuto a recepire i suggerimenti vincolanti entro il termine assegnato. L’articolo modificato o integrato è sottoposto nuovamente a valutazione per appurare se l’iniziale riserva può essere sciolta in senso favorevole alla pubblicazione.

La valutazione viene affidata a studiosi – esterni alla Direzione e al Comitato Editoriale – individuati dalla Direzione sulla base della competenza e della fiducia, tenendo altresì conto dell’esigenza di prevenire conflitti di interessi (a titolo esemplificativo, derivanti da rapporti di concorrenza, di collaborazione o altro tipo di collegamento con gli autori, oppure con altri soggetti, quali aziende o enti, in ragione dell’oggetto o del contenuto del contributo). Il Revisore deve dichiarare conflitti di tale sorta, di ogni tipologia. Nel caso di dubbio, è tenuto a confrontarsi con la Direzione. 

La revisione deve essere svolta in modo corretto e oggettivo, secondo i tempi concordati e garantendo altresì la confidenzialità in ogni fase. In nessun caso, i Revisori possono utilizzare le informazioni acquisite a proprio vantaggio personale. I Revisori compiono la valutazione in autonomia e devono motivare il giudizio in modo adeguato e documentato. Le osservazioni devono essere tecnicamente ben formulate e non possono contenere critiche di natura ideologica o personale. I Revisori segnalano ai Direttori eventuali sovrapposizioni o somiglianze dell’articolo in valutazione con opere a loro note.

Il Revisore che, nonostante l’anonimizzazione del contributo, ritenga di averne intuito l’identità dell’autore è tenuto a comunicarlo con tempestività.

La scheda di valutazione è trasmessa, senza alcuna modifica nel contenuto e in forma anonima, all’Autore insieme ad eventuali richieste di adeguamento.

La Direzione non accetterà schede di valutazione in toni irriguardosi e non affiderà nuove revisioni a coloro che li abbiano impiegati in precedenti revisioni.