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ISSN 2785-552X

La rilevanza primaria del dato testuale nell’ermeneutica contrattuale: ancora una conferma da parte della Cassazione

Redazione 02 Ottobre 2025

Cass., sez. V, 25 agosto 2025, n. 23857; Pres. Perrino – Est. Luciotti

In una recente ordinanza, la sezione tributaria civile della Suprema Corte ha affrontato nuovamente il tanto affascinante quanto dibattuto tema dell’importanza del dato testuale nell’ermeneutica contrattuale, nonché quello – altrettanto controverso – della gerarchia dei canoni interpretativi di cui agli artt. 1362 ss. c.c.

Questi i fatti di causa. La società Alfa S.p.a. ha stipulato due contratti preliminari di compravendita di immobili in costruzione, rispettivamente con Beta S.r.l. e Gamma S.r.l., e ha versato a queste ultime una ingente somma (complessivamente poco più di 4 milioni di euro) “a titolo di deposito cauzionale”. Successivamente, i due contratti sono stati risolti consensualmente dalle parti.

Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che i “depositi cauzionali” in questione non fossero altro che acconti – non fatturati – sui corrispettivi pattuiti: di conseguenza, ha emesso nei confronti della società contribuente un avviso di contestazione di sanzioni per omessa regolarizzazione di acquisti.