L’offerta di bitcoin e la qualificazione delle crypto-assets alla luce della sentenza n. 44378/2022 della Corte di Cassazione
(Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sent. 22 novembre 2022, n. 44378; Pres. Diotallevi – Est. Coscioni)
Abstract
La Corte di Cassazione si è pronunciata nuovamente in merito alla qualificazione delle valute virtuali e, con delle riflessioni divergenti rispetto a quelle espresse precedentemente dalla medesima Corte, ha affermato che le stesse devono essere intese come prodotti finanziari. Di conseguenza, per i giudici di legittimità le criptovalute devono sottostare a tutti gli adempimenti previsti dalla normativa in materia, anche se ciò – oltre a generare incertezza regolamentare nel mercato – si pone in contrasto con l’orientamento europeo e con le disposizioni del Regolamento MiCA.
The Corte di Cassazione ruled again on the qualification of criptocurrencies and, with a different reflection on the matter compared to its previous ones, stated that they must be understood as financial products. Consequently, for the Corte di Cassazione itself, cryptocurrencies must comply with all the regulatory requirements established by the legislation on the matter. However, this statement – in addition to generating regulatory uncertainty for the market – is in contrast with the European orientation and with the provisions of the MiCA Regulation.
Sommario: 1. La vicenda alla base della pronuncia; 2. Le premesse della Corte di Cassazione in materia di moneta virtuale; 3. L’analisi della normativa in materia di intermediazione finanziaria; 4. La nozione di prodotto finanziario e le criptovalute; 5. Osservazioni conclusive.