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ISSN 2785-552X

Regole per l’ammissione e la valutazione dei contributi

I contributi proposti per la pubblicazione sulla rivista Pactum dovranno essere inviati, in versione definitiva e in formato elettronico, al seguente indirizzo: 

redazionepactum@pacinieditore.it

I Direttori della rivista effettuano un primo vaglio del contributo e, successivamente, lo avviano a revisione, eliminando dal testo ogni riferimento idoneo a consentire l’identificazione dell’Autore. Il contributo deve essere valutato positivamente da almeno un Revisore. Ove occorra, i Direttori possono decidere di sottoporre il contributo a una seconda valutazione.

La revisione dei contributi viene affidata a studiosi esterni alla Direzione e al   Comitato Editoriale, scelti sulla base della competenza rispetto ai temi trattati nel contributo e dell’assenza di conflitti d’interesse con l’Autore.

Il Revisore esprime la propria valutazione in ordine alla pubblicabilità del contributo sulla rivista, formulando un giudizio e indicando all’Autore eventuali integrazioni o modifiche, nella forma di suggerimenti vincolanti o non. La procedura di valutazione viene effettuata secondo il modello double blind, nel rispetto delle norme del codice etico della rivista (https://rivistapactum.it/codice-etico/). La scheda di valutazione viene inviata alla Direzione oppure al Comitato Editoriale della rivista, i quali provvedono a trasmetterla in forma anonima all’autore.

In caso di giudizio condizionato, che subordini la pubblicazione del contributo valutato a modifiche o integrazioni indicate dal Revisore, l’Autore è tenuto a recepire i suggerimenti vincolanti entro il termine assegnato. L’articolo modificato o integrato è sottoposto nuovamente a valutazione per appurare se l’iniziale riserva può essere sciolta in senso favorevole alla pubblicazione.

Le schede di valutazione sono conservate, in formato digitale, a cura del Comitato Editoriale della rivista. 

In linea con le regole stabilite dall’Anvur, il procedimento di revisione è esteso a tutti i contributi, con l’eccezione di schede bibliografiche, recensioni di singoli volumi, editoriali, rassegne di dottrina o giurisprudenza, nonché di tutto il materiale la cui paternità non è ascritta a uno o più autori.